Pronto Soccorso: il futuro è a pagamento?

Novità |  Privati |  Territorio | 

In un momento di crisi sempre più evidente della sanità pubblica, nella nostra Regione, capofila a livello nazionale, si sta progressivamente diffondendo il concetto di “ambulatorio ad accesso diretto”. Per saltare le lunghe file, le ore di attesa (magari su una barella), la soluzione è semplice: basta pagare.
Ad onore del vero va specificato che questo non riguarda il S.S.N. Pubblico nel suo insieme, ma realtà come il Galeazzi-Sant'Ambrogio a Milano (capofila dell'iniziativa) assieme al Policlinico San Donato. L'iniziativa però è stata ripresa anche dal Sant'Anna di Brescia e in questi giorni dal Policlinico San Marco di Zingonia dove è stata introdotta una doppia via di accesso: una gratuita e una (con priorità di visita) a pagamento
Con 149 euro, si ha pertanto accesso immediato a visite ed esami di prima istanza. Fermo restando che ulteriori prestazioni vanno pagate a parte.
Una novità questa che ci avvicina sempre di più al sistema sanitario statunitense, non certo una panacea per i problemi del pubblico.
Se poi a questo si aggiunge che già in molte parti del territorio nazionale, dalla Liguria al Trentino-Alto Adige, per passare al Veneto, alla Sardegna, nonché alla Puglia e alla Calabria, sono già previsti a livello istituzionale ticket sanitari per i codici bianchi e verdi, con importi che oscillano da 15 e 100 euro, ci resta ben poco in cui sperare.